Monday 25 August 2008

tanti modi diversi di essere patetici

Mi commuovo a leggere una cosa di mia madre. Si può riacquistare l'innocenza, magari involontariamente? Non tanto quella perduta, ma della nuova, senza accorgersene ci si sente diversi un pomeriggio o una sera e...che cazzata.
Quest'acqua sa di cane bagnato, quell'odore diventa un sapore che ti scivola giù in gola lasciando una scia che rimane attaccata al tuo esofago e fa naufragare la tua mente in immagini di tubature poco pulite, di video didattici che ti insegnano i passi da fare(la danza macumba!) per evitare la salmonella e di laghi alpini, pieni di pesci che si trovano solo là, le rocce intorno e questo strano odore di cloro, le stelle nel cielo, anche se è mattino presto, attaccate su questo sfondo celeste come se fosse un quaderno delle elementari, un grosso zaino a tracolla e la pateticità cattolica che ti segue e ti guida sotto forma di un gruppo di sedici persone.
Non so se la amo proprio ma corteggio spesso la solitudine, mi piace e mi piace giocarci insieme, la solitudine mi tiene compania, ci sto così bene che vorrei condividerla con altri ma questo è, e se non è, diventa, impossibile.
il tempo diviene così lontano a volte; se ne va via per lavoro e ti lascia fermo nel salottino, ad aspettare con lo sguardo appeso alla cornetta, vestito come una domestica degli anni 60, scarpettine, calze a rete e grembiulino bianco a quadrati rossi e pizzi vari, quel telefono grigio appoggiato al tavolino di mogano con solo un ricamo di stoffa a tenerlo distaccato dalla superficie, mentre ti agiti, ti mordi le unghie, strofini per l'ennesima volta tutte le cose che hai strofinato un minuto fa, non ti allontani dalla stanza, aspetti e pensi con chi ti sta tradendo, immaginandotelo sull'aereo, mentre parla alle hostess e poi alla conferenza e un attimo dopo che bussa a quella casa, che si sistema la cravatta guardandosi a destra e a sinistra, e, appena la porta si apre, stringe e bacia quell'amante segreta che non solo è più bella di te ma che, in un faccia a faccia, distruggerebbe la tua integrità e umilierebbe te e il tuo tempo ringraziando la tua timidezza e gentilezza.
(lo sai ma devi far finta di niente, negare. E ogni volta che accenni e fai una battuta lui ti giura e spergiura che non è vero. Lo odi in quei momenti, sai che lo fa per non farti sospettare ma è come se non capisse in che modo peggiora la situazione ogni volta, perchè quando non potrai più far finta di niente, quel giorno tutte le scuse che ti ha detto, anche quelle dimenticate e sepolte, anche quelle sincere, si alzeranno e si metteranno in fila, marciando e formando una piramide che lo ricoprirà totalmente, portandotelo via, lontano. Lui proverà ad aggrapparsi alle tue lacrime per ritornare dentro casa, per tornare indietro; Ma sai che sarà tutto inutile, lo farai scivolare via. Via con quella sua aria innocente e spettinata, gli occhialini a rettangolo e la barba appena fatta, con il colletto aperto e i capelli arruffati. Chiuderai la porta dietro di te e ti sentirai morire, perchè sai bene che senza tempo, sia che ti molli lui o che lo scacci tu, si muore.)
Mi è sempre piaciuta di più la parte noiosa e meno quella divertente in un corteggiamento, e forse è per questo che incasino tutto, per prolungare la parte noiosa ed evitare quella divertente. Per non finire a cercar di far diventare quella divertente noiosa con vecchi metodi che a me sembrano unici ma che mi rendono cristallicamente solo un perdente.
Sono contento così, anche se non reggerei un giorno in verità, così non ho nessuno con cui finire. E riesco ad essere soddisfatto se sto zitto prima che la persona interessata finisca la frase che mi ordina di farlo.
Niente c'è di più buono che un buon pasto di musica, grosse pentole in cui miscelare menzogne, fantasie e possibili finali diversi, restando basiti a guardare i riflessi che producono sulla parete di fronte. Un caleidoscopio di diversi colori e intensità, con il fascino di una trottola colorata per un bambino degli anni della guerra che gira e danza di fronte a te, mentre il tempo, dall'altra parte dello stato, ti mette le corna.

Wednesday 13 August 2008

Una scelta di Stile

Nell'angolo del bagno della casa dove vivo la ragnatela è piena di ragni piccolissimi, qualcuno deve aver partorito, e la progenie è bella grande.
Devo smetterla di mangiare solo dolci, il livello dello zucchero nel mio sangue sta sfidando le leggi di resistenza al diabete.
Sembra che in questa abitazione la polvere sia sacra, posata sopra ogni cosa nessuno si preoccupa di disturbarla, probabilmente è merito suo la stanchezza che mi sento addosso e l'invecchiamento precoce della mia pelle.
Mai sottovalutare le posate dice Artis l'uomo cucchiaio. Eppure la polvere che c'è qui è diversa dalla polvere che c'era in camera mia vecchia, non ho mai visto del pulviscolo atmosferico danzare come un microuniverso di fronte al raggio di luce della lampada del mio comò, e nemmeno fuori, quando c'è il sole e il vento si vede, forse qui la pioggia oltre che più presente è più pesante e riesce ad attaccarla a terra con più tenacia.
Che fine fa la polvere bagnata? se non la strofino via probabilmente rimane lì. Voglio lavare un pò di polvere e macchiare di nero il lavandino, tossendo violentemente e costantemente, piccole nuvole di fumo grigie che si innalzano accanto ai due rubinetti ricoprendo tutto ciò che c'è intorno.
Voglio ritornare a ieri e buttarmi un secchio di calce addosso.Con la bambola gonfiabile a tracolla, sotto la pioggia, tremando per il freddo, magari ho pure pensato che non chiederti il numero fosse una scelta di stile. Coione.